In tutto questo fermento finisce che dormo poco, di notte mi assopisco giusto il tempo di resettare la stanchezza poi mi sveglio che ancora l’alba riposa, beata lei. Di giorno lavoro e cerco di tenere imbrigliati gli sbadigli e le sollecitazioni che il ribollire interiore mi sparge attorno.
Esattamente come quando posando le mani sul mio ventre sentivo i movimenti delle vite che proteggevo e nutrivo, a volte avevo la sensazione di percepire tutta quella laboriosa e stupefacente costruzione, quello svolgersi di passaggi di testimone, quei movimenti infinitesimali che intessevano la trama di un nuovo uomo, anzi, di un uomo ed una donna. Mangiavo cornettialgida ed ascoltavo la musica della vita passarmi dentro ed attraverso, in un suadente ribollire creatore.
Esattamente come l’innamoramento, come il mio innamoramento, in cui non c’é attimo in cui riesca a stare ferma, in cui tutto si muove, nei fremiti del desiderio che mi avvicina all’altro e nello scompaginare lo stato di calma piatta dell’interno. Onde, un incedere in crescendo, tempesta e poi naufragio che porta alla luce gioielli dimenticati in remoti cassetti sottocoperta e nulla in me avrá lo stesso posto che aveva prima, a parte il naso e la bocca (e la cellulite), fidati!
Esattamente come questa notte con le imposte aperte, i passerotti che cinguettano ed i pensieri che circolano nelle vene passando dal cuore, in questo sentire rinascere la vita dopo una lunga pausa sottovuoto. Questa notte in cui tutto ferve e mi sento la bambina in attesa della partenza per il mare mentre mamma si muove sicura e chiude, prepara, dispone tu dormi, shhhh, vi chiamo quando é tutto pronto.
Se mi posso permettere, una cosetta di quelle che piacciono a me, letta non so dove e che mi viene in mente mentre ti leggo (ed è un bel leggere): “Sbarro gli occhi nel buio e un fulgore m’attraversa la mente, un senso di felicità ed infelicità insieme. Provo quel che devono aver provato i grandi pensatori dinnanzi ad un concetto inaudito ed impeccabile. Solo che io sulle labbra non mi ritrovo che poche sillabe, scarse di materia e di senso, e che tuttavia mi abbagliano come un’immensa coperta: Inesistenza del tempo”.
Ciau!
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Puoi eccome!
Per usare un pò di creatività grammaticale direi che “puoissimo”!
Seria?! Si, seria: grazie per il tuo contributo, la citazione ci sta tutta e questo è quello che rende un blog un posto interessante e suggestivo 🙂
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Tutte “costruzioni” che spezzano le vene delle mani (cit.)
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Ah, si?!
Spiega, spiega…
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Non conosci la canzone di Fossati?
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No, però me la vado a sentire;)
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Mrs, parli di qualcosa che non è minimamente paragonabile all’innamoramento tra un uomo e una donna tanto è stravolgente, con una leggerezza che vorrei mi cullasse l’anima.
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É che ti sei scelto sto nome che é un macigno, io però ho un soffio potente, voliamo via?!
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Urge l’abbraccio amica mia bellissima
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Stella, presto! 😉
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vengono su odori e sapori conosciuti.
dolori anche.
come hai fatto?
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Boh??!! :))
Forse “faccio” che scrivo solo quando le emozioni bussano e riesco a dargli una forma grafica… ma tu lo sai meglio di me come si fa ;))
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dici?
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Eccome se dico!
una volta mi sono sporcata di fango mentre leggevo da te. Vuoi vedere la ricevuta della lavanderia?! ;))
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ok. mandamela. ti risarcisco.
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